Fonte: Comunicato stampa
 
In questi giorni, con il sole che è tornato a riscaldare ancora i nostri territori, dopo qualche giorno in cui l’autunno aveva fatto capolino e in cui possiamo godere ancora di qualche ora di luce, pensare al Natale forse risulta un po’ presto, sfogliando però i quotidiani, in questi giorni, dove il caro-bollette e il caro-energia stanno marcando eccessivamente il nostro Paese, e le nostre famiglie stanno facendo i conti per resistere a questi 40 giorni circa che ci separano dalla fine di quest’anno drammatico e inquietante, ecco che viene da chiedersi: che Natale sarà? Un Natale che spegne le luci ma accende la solidarietà. Molte città della nostra Regione, così come alcune principali località turistiche hanno deciso di rinunciare alle luminarie, con un risparmio notevolissimo sul bilancio del proprio ente, questo perché le Amministrazioni Comunali dicono: “potremo aiutare le famiglie in difficoltà”. Quindi un Natale che spegne le luci ma non lo spirito, almeno questa sembra la premessa avanzata anche da altri Comuni alle prese proprio in questi giorni con il pensare a cosa fare per le feste natalizie. Un segnale forte e preciso, in attesa dei provvedimenti del Governo. Ad accendere il Natale, che quest’anno avrà un aspetto sicuramente diverso, saranno solidarietà e responsabilità. Niente proiezioni sui muri o luminarie a colorare le strade. Non mancheranno comunque i classici mercatini, iniziative e occasioni di festa che proprio in questi giorni le varie Pro Loco e le Aziende di Promozione Turistica Locali stanno mettendo a punto. Un modo discorde di vivere il Natale da come eravamo stati abituati negli ultimi 20-30 anni. Un ritorno alla effettiva origine della festa. Chissà se lo sapremo valutare o ci lamenteremo di non vedere più le lucine per le strade.

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