di Salvatore Martino

Se la scienza non riesce a fare in fretta, e ad inventarsi qualcosa per fermare l’aggressività del coronavirus, fra non molto, ci si troverà di fronte ad una falcidia incredibile di vite e ad una crisi economica di proporzioni planetarie.

E l’Europa, di fronte a questa tragedia, per l’ennesima volta e senza ritegno, riesce a dimostrare solo la sua infingardaggine nella gestione di questa crisi che ha bisogno, invece, di risposte urgenti ed immediate. Se, difronte agli impegni straordinari che i singoli stati stanno assumendo per garantire la sopravvivenza delle persone e delle attività economiche, coloro che stanno in cima agli organismi europei continuano a pensare esclusivamente alla tutela dei propri interessi nazionali ed elettorali, questa Europa, svuotata da ideali e finalità, è destinata a scomparire per sempre.

Ieri per l’ennesima volta, durante l’ennesima riunione, per decidere i provvedimenti di sostegno agli stati membri, anziché dimostrare buonsenso e decidere una volta per tutte la gestione unitaria della crisi, i leaders di Germania e Olanda, ancora una volta, si sono rifiutati di condividere le proposte formulate delle nazioni più esposte alla crisi.

È evidente che se non si trova un modo per rispondere unitariamente a questa crisi, il grande sogno di Altiero Spinelli, di De Gasperi, di Adenauer, e di Schuman sarà cancellato per sempre, e a questo punto, davvero, non ci resterà altro che pregare e sperare che il buon Dio ci aiuti

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