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di Salvatore Martino
Ormai ci siamo, il nuovo anno sta bussando alle porte e, tra un po’ di ore, gli daremo il benvenuto, e, com’è tradizione, speriamo che sia migliore di quello che ci stiamo lasciando alle spalle. Un auspicio, a dire il vero, ingiustificato e ingenuo, considerato che, allo stato, non esiste alcun elemento che ci suggerisca tanto ottimismo. Perciò l’augurio che mi sento di fare a chi, come noi, vive in questa parte sfortunata e abbandonata del Paese, è che il 2020 sia almeno un anno in cui finalmente prevalgano senso di responsabilità e presa di coscienza.
L’attuale situazione, infatti, che non differisce molto da quella degli anni passati se non in negatività, non ci consegna alcuna speranza, considerata la miriade di problemi che ci trasciniamo da decenni, sulle spalle, e che non accenna affatto a diminuire. La Calabria, come del resto, buona parte del Mezzogiorno, sta vivendo un periodo di gravissima depressione, e la gente, più che in passato, è tornata ad emigrare cercando di sfuggire alla miseria e alla cattiva amministrazione. I nostri paesi stanno diventando dei dormitori, non c’è più nessuno, rimangono solo anziani e ammalati.
I più giovani, dopo anni di studi, di attesa, e di speranze, sono costretti ad andarsene per cercare opportunità di vita altrove. Un fenomeno terribile perché sta compromettendo definitivamente il tessuto sociale della nostra comunità. Nel frattempo, nessun pentimento o chiarimento da parte di chi ha ridotto questa terra in una landa desolata e triste, tranne la richiesta di continuare a dare loro, o magari ai nuovi improvvisatori, fiducia. Una richiesta irricevibile che speriamo venga compresa dalla gente e restituita la mittente.
Ma allora, cosa fare in questo nuovo anno? L’unica strada che ritengo percorribile è quella di imboccarci le maniche e, in nome della propria coscienza e responsabilità, innescare un circuito di buone pratiche e di legalità. Fuori da questa strada non c’è speranza, c’è solo la scomparsa della civiltà e di ogni forma di vita democratica. Solo in questo senso c’è da augurare a tutti un BUON ANNO!