di Francesco Caputo
Lo spiega il nome stesso nella sua etimologia, Hallows indica i santi e -een la vigilia (da evening, sera).
Quindi la parola significa sera o vigilia dei santi. E’ significativo che moltissimi piatti della nostra tradizione di Ognissanti fossero dei dolci, quasi a confermare che la vita è buona, che anche la morte non ci deve lasciare un gusto amaro. Come per ogni festa cristiana, anche quella di tutti i santi inizia la sera o la notte precedente. Dietro la diffusione del fenomeno “Halloween” c’è un grande problema di fondo, l’incapacità di dare una risposta sulla morte. Il mistero della morte non lo presentiamo ai piccoli, forse per paura delle loro domande e della nostra incapacità di rispondere. Gli diamo per buono quello di halloween, con i suoi lati oscuri. Sarebbe meglio portare i nostri bambini alla Messa di tutti i Santi e a “salutare”, al cimitero, una persona che non c’è più. E mentre abbiamo tolto il bambino Gesù dalle scuole, il canto “Tu scendi dalle stelle ed il crocifisso”, spiriti e zucche invadono i plessi scolastici di ogni ordine e grado. I genitori “post moderni” accusano di bigottismo chi è contro questa “festa”, ma il vero problema è che halloween li distrae, li conduce lontano dal centro, in una periferia fatta di macabro, di occulto e di superstizione, di cui onestamente non hanno proprio bisogno. I nostri ragazzi non hanno bisogno di “zucche vuote”, hanno bisogno di una “lanterna”, di una “luce”, illuminando l’avvenire con un messaggio di speranza di vita, non di tenebre e morte. Buona Festa di Tutti i Santi!