prof. Salvatore Martino

Nei pressi di Piana Vernile, laddove si inerpica la montagna rossanese, tra gli alberi odorosi di resina e il silenzio interrotto solo dal fruscio di qualche ramo agitato dal vento, può capitare, in alcuni momenti della giornata, di udire un filo di voci femminili che intonano le lodi al Signore. 

È la piccola comunità delle Suore Agostiniane, unica nel mezzogiorno d’Italia, voluta alcuni anni fa da monsignor Santo Marcianò, Arcivescovo di Rossano-Cariati, che con la sua presenza, rammenta a questo territorio, un tempo abitato da monaci e da eremiti, afflitto da mille problemi e turbato dalla incertezza per il futuro, che le vicende di questo mondo possono avere un esito solo se vengono impregnate dal mistero e della grazia di Dio.  Nello stesso posto dove sorgeva il Seminario estivo diocesano e dove, nel dopoguerra, si svolgevano, a cura della Poa (Pontificia Opera di Assistenza), colonie per bambini appartenenti a famiglie bisognose, corsi per chierichetti e seminaristi organizzati con cura da monsignor Giuseppe De Capua e, in tempi più recenti, campi dell’Azione Cattolica dei Ragazzi, mercoledì 28 agosto sarà benedetto da monsignor Giuseppe Satriano, Arcivescovo della diocesi, e consegnato alla comunità delle suore il nuovo Monastero di Clausura intitolato a Sant’Agostino.  Un evento importante che segnerà la storia di questo territorio e il cammino della comunità diocesana. Un polmone di spiritualità e di preghiera che renderà questa terra ancora una volta benedetta dalla presenza di persone consacrate che hanno scelto, nel silenzio orante, di servire il Signore e di aiutare questa povera umanità a ritrovare la via dei valori, della speranza e della conversione. Di fronte a tanta generosità e a tanta testimonianza, come persone e come credenti ci sentiamo debitori!

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