di Francesco Caputo
Questa è la storia di Santina, 35 anni, residente a Montalto.
Santina si trova all’ospedale di Cetraro, è in villeggiatura a Fuscaldo, e sta per mettere al mondo il secondo figlio. Entra in sala parto, da alla luce il suo piccolo, sembra che vada tutto bene, sembra, perché un’ emorragia la colpisce, i medici cercano di salvarla ma non ci riescono. Santina chiude per sempre gli occhi alla scena di questo mondo dopo aver partorito un bambino. Una sola sacca di sangue per Santina, perché solo quella era disponibile, per reperire altre sacche di sangue compatibili, il Centro trasfusionale più vicino, quello di Paola, si trova a 25 Km, troppi per quella situazione disperata. Oltre alle sacche di sangue mancava il chirurgo, per una scellerata riorganizzazione ospedaliera, e perché c’è una grave carenza di medici in tutta la Regione. Corigliano Rossano vive quotidianamente situazioni simili, gli ospedali Spoke sono al collasso, sia quello sul territorio di Corigliano che quello di Rossano. Quale triste storia dovremo raccontare? Dove sono i rappresentanti del Governo nazionale e quelli del Governo regionale, quelli che dovrebbero difendere il diritto alla salute? Perché in Calabria si muore dopo aver messo alla luce una vita, perché questa terra ha smesso di vivere, e racconta storie di ordinaria follia e di morte. Perdonaci Santina, ci perdoni tuo marito e i tuoi piccoli….