di Giulio Iudicissa

Oltre alla salute e alla pace, vorrei chiederti altro, mia cara Befana.

Mi rivolgo a te, perché, già in passato, mi rivolsi a Babbonatale, ma non fui accontentato. Dunque, Befana cara, portami una scuola con meno progetti, una chiesa con meno rumori, un parlamento con meno ciance, una tivù con meno villanìe, un paese con meno eventi e premi letterari. Oh! Non puoi? Pazienza! Portami, almeno, questo, mia cara Befana: qualche amico, col quale, nel vespro della giornata e della vita, io ritrovi il piacere del dolce conversare.

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