Foto di repertorio

Titolo di oggi: La nascita travagliata della stazione ferroviaria

Quando da Firenze, capitale del Regno, in data 10 giugno 1866, fu notificato al sindaco avv. Alfonso Terzi un dispaccio urgente, al Municipio, dove da mesi regnava il caos amministrativo, a causa di continue frizioni tra gli stessi consiglieri di maggioranza, subito si instaurò un clima di incredulità, di stupore ed anche di disagio.

Il dispaccio denunciava la insipienza dell’amministrazione municipale, che ancora non aveva trasmesso la propria adesione al progetto per la costruzione del primo lotto della rete ferroviaria Sibari – Rossano. Non avendo raggiunto alcun accordo in consiglio comunale, la risposta fu rimandata suscitando la protesta di Rossano, che temeva l’accantonamento del progetto. L’adesione fu poi formalizzata nel mese di gennaio del 1867 dal Regio Delegato straordinario Domenico Palopoli. Sulla deliberazione per la localizzazione del sito per la costruzione del piccolo edificio della stazione ferroviaria, le lacerazioni tra i consiglieri comunali si acuirono, in quanto la maggioranza era orientata ad allontanare al massimo tale sito. Si temeva che col treno si sarebbero creati dei flussi immigratori estranei alle tradizioni locali. Nonostante le energiche sollecitazioni da Firenze, i sindaci Giovanni De Rosis e Francesco Attanasio evasero il problema. Il Prefetto di Cosenza, in considerazione che la messa in opera dei binari, da parte dell’impresa napoletana De Rosa – Falcone, avanzava rapidamente, impose la nomina del dott. Luigi Patari a sindaco facente funzioni e fu lui, da anni in dissenso con la maggioranza, ad incontrare gli ing. Mastrigli ed Artom per concordare la localizzazione del sito della stazione. Superata tale travagliata circostanza, emerse, subito dopo, l’emergenza delle rappresaglie da parte dei briganti del luogo, che chiedevano tangenti a titolo di sorveglianza sull’andamento dei lavori. Il Prefetto, visto che Corigliano non riusciva ad eleggere un proprio sindaco, nominò Regio Delegato straordinario il Commissario Magnocavallo, che, immediatamente, chiese l’intervento dei bersaglieri accasermati presso l’ex Convento dei Cappuccini ed in pochi giorni furono operate decine di arresti. Il 6 marzo del 1870, alla presenza del sindaco facente funzioni Luigi Lettieri, la stazione ferroviaria fu inaugurata con l’arrivo da Sibari di una locomotiva sbuffante. La stazione non fece fare sonni tranquilli agli amministratori municipali, sempre assillati dalle pesanti passività di bilancio, sin dalla costituzione del Convitto-Ginnasio “Garopoli”. Fu per questo motivo, che non fu accolta la richiesta di estendere al nuovo servizio ferroviario una “canna” dell’acqua potabile. Un fanale a petrolio per illuminare il binario non fu mai installato e per molti anni il piazzale antistante rimase avvallato come una piccola palude.

GIUSEPPE FRANZE’

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