di Giulio Iudicissa
Conservo la buona abitudine di trascorrere un po' della giornata in compagnia dei miei libri. Mi restano sempre cari amici, pronti all'ascolto e alla risposta.
"Critone, dobbiamo un gallo ad Asclepio". Son le ultime parole di Socrate al suo discepolo, per come riferito da Platone nel Fedone. Quante volte ebbi a ripeterle in un'aula liceale! Il gallo voleva essere il ringraziamento di Socrate al dio della medicina, il quale, con la morte, di lì a poco, lo avrebbe guarito dal male della vita. Ed io annotavo: "Voi, però, consideratela sempre bella la vita e qualora un gallo vi avanzi, offritelo, sì, ad Asclepio, affinché la vita, anziché togliervela, ve l'allunghi.