di Giulio Iudicissa

I rintocchi giungevano puntuali e, per tutta la durata, si osservava in casa un silenzio raccolto. Era la voce della campana, la quale annunciava il giorno nuovo, il mezzogiorno ed il vespro.

L'orologio a pendolo, bene in mostra sulla grande parete, decorato ad intarsio, antico e prezioso, segnava, preciso, l'ora del mondo, ma la campana, segnava l'ora interiore, parlava al cuore, persuadeva, ricordava la festa ed il lutto. Ed ogni rintocco  era preghiera  di ringraziamento e di intercessione. Anche io, bambino, cessavo i rumori e, imitando gli adulti, ripetevo segni e parole.

Crediti