Molti non sanno che in Italia pullulano le sezioni dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) dei cui iscritti, ormai, quasi nessuno è stato partigiano, vuoi perchè non era ancora nato, vuoi perche, all’epoca, era bambino o, comunque, ben lontano da quel teatro di guerra.

Una di queste sezioni esiste persino a Rossano che, a seguito di recente referendum, si è unificata con la mia Corigliano, dando luogo alla città di CORIGLIANO-ROSSANO, portandoci in dote anche questo prezioso “patrimonio”. Già prima dell’unificazione avevo inviato delle mail all’ANPI di Rossano che si guardò bene dall’inviarmi un qualche risentito riscontro. Oggi ne faccio grazioso dono ai miei lettori

Ernesto Scura

 1 )

Miei cari partigiani “in pectore”,

Presumo che la sezione ANPI di Rossano sia stata istituita di recente. E allora mi chiedo: Perchè non siete nati nel '43 in modo da poter contribuire,con i vostri iscritti, a costituire gagliarde formazioni partigiane di rossanesi, longobucchesi, paludesi, cropalatesi e ...via vaneggiando, da inviare nel Nord Italia e cogliere così un pò della gloria dispensata dalle “Radiose Giornate”. E sì che ce n'era bisogno con quei tedeschi che ne combinavano di tutti i colori. Ma oggi,che senso ha? Sī, è vero, riunirsi ogni tanto e rosicchiare un pò di castagne, innaffiate da un quartino di “Cirò”, ad alcuni può suscitare sentimenti eroici ma, poi, resta tutto lì, al massimo cantando, in modo stonato, "Bella Ciao", quell'orecchiabile motivo delle mondine delle risaie che i partigiani non hanno mai intonato perchè durante le “radiose giornate” era sconosciuto. Ma voi, oggi, che cavolo ci state a fare? Ma lasciate perdere! Ma lo sapete, o no, che la guerra è finita nel '45? Io, addirittura, mi sentirei più tranquillo se non ci fosse un'ANPI a Rossano. Direte: ”perche” ? Come, non lo sapete, che i più feroci assassinii furono commessi, per la maggior parte, a guerra finita, dai vostri compagni partigiani (Francesco Moranino,detto “Gemisto”, Mario Toffanin detto “Giacca”, oltre gli assetati di sangue del triangolo della morte...), quindi, vi prego, lasciate perdere, e fateci dormire sonni tranquilli che, se proprio dovesse succedere che un vostro adepto, accarezzando un vecchio mitra, dovesse essere colto da raptus omicida, come ai tempi "eroici"di allora, sapremmo bene come regolarci, con tanta onesta forza pubblica a disposizione. Distendetevi, riposate e limitatevi a... dibattere.

Ernesto Scura

 P.S,

-A quanto ammonta il numero degli iscritti?

-E quanto si paga di quota associativa?

-E il mitra lo fornite voi?

-E la lettura del "libretto rosso" di Mao é obbligatoria?

-E le esercitazioni paramilitari si effettuano in campi segreti?

-E i pacifisti, che presumo essere numerosi tra le vostre file, accettano di buon grado di essere istruiti nell’uso delle armi?

-Ed i Trozkisti sono tollerati?

-E nei campi di addestramento vige la rigorosa separazione dei sessi?

-E, in caso affermativo, gli omosessuali, sì dico, i gay, stanno con i maschietti o con le femminucce?

-E il rancio è buono e compatibile con la cucina musulmana, e vegana, e vegetariana e....?

-Ed il consumo di droghe (leggere) è consentito o relegato solo nelle latrine?.

-E il caffellatte, la mattina, è corredato di crossants con riempimento a scelta? CI FAREMO UN PENSIERINO.

Ernesto Scura

 2)

Carissimi “compagni”, ma voi cosa avete a che fare con la guerra partigiana, assodato che, se guerra fu, il teatro fu molto lontano da qui, e nel tempo e nello spazio. E gli attori, poi, tutti defunti, e nessuno di queste parti. È l'anagrafe a dirlo. Voglio ricordarvi le bellissime sequenze di un film con Alberto Sordi:

-ho fatto a guera,io.

-ah, sì, e quale guerra ?

-quella de resistenza

-E dove l'ha fatta?

-In Cantina

-E fino a quando ha resistito?

-fino a quando non è finito er vino. C'era 'n vineeeeello.

E siccome presumo che voi, per motivi anagrafici, quel vinello non l’avete mai delibato, e non solo voi, ma nemmeno i vostri antenati hanno mai cantato "Bella ciao" che, ai tempi del sovietico “fischia il vento” non esisteva ancora come inno partigiano (venne cantato per la prima volta, nel 1947, a guerra già finita da un bel po’, come inno della Resistenza, ad un congresso della Gioventù Comunista a Praga). Se poi vogliamo parlare di partigiani veri, cioè di quelli che il mitra lo hanno maneggiato veramente, sono disposto a farlo con voi. Basta che me lo diciate e cominceremo a raccontare le prodezze di quel comandante partigiano che si chiamava Francesco Moranino, in arte “Gemisto” che,durante le “radiose giornate”, fece fuori partigiani e mogli di partigiani, più che tedeschi. E per queste efferatezze, subì una condanna all’ergastolo, a cui sfuggì riparando nella comunista Praga con l’aiuto del PCI. Come andò a finire ? Che in cambio del voto per far eleggere Saragat alla presidenza della Repubblica, il PCI ottenne la grazia per quell’assassino che con sfrontata ostentazione venne a chiudere la sua “carriera” sui banchi del Senato dove era stato eletto nelle file del PCI. E parleremo di quei partigiani che nel famigerato triangolo della morte, Bologna-Reggio Emilia-Ferrara, a guerra già finita, fino a tutto il 1949, ne combinarono (non di tutti i colori) di un solo colore, rosso sangue o rosso "bandiera rossa”. O di quei partigiani comunisti della “Brigata Garibaldi” che, con efferatezza tutta comunista, decimarono i partigiani non comunisti della “Osoppo” nella sciagurata vicenda di Malga Porzus in cui fu assassinato anche GUIDO PASOLINI, fratello di PIERPAOLO, perchè quelli della “Osoppo” rifiutarono di attenersi agli “ordini” della “Garibaldi” che, in contrasto con le direttive del CLN, intimavano di confluire nelle file dei partigiani titini che li avrebbero condotti a “liberare...Lubiana”, invece di TRIESTE. Perchè Trieste doveva essere “liberata” soltanto dai titini che, in effetti, la “liberarono”, e la tennero “libera” per quaranta giorni, con tutto ciò che sappiamo delle stragi, e delle eliminazioni , e degli infoibamenti di italiani.

 Ernesto Scura

 

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