Fonte: La Redazione
Il Pubblico Ministero, Valentina Draetta, visto le prove schiaccianti di responsabilità penale, ha formulato al Giudice per le indagini preliminari, Luca Fragolino, che l’ha accolta, la richiesta di giudizio immediato per il ventinovenne di nazionalità marocchina Nassir Brahim - assistito e difeso di fiducia dall’avvocato Giuseppe Vena - ma che vive da anni in Italia , nel comune di Corigliano-Rossano.
Secondo l’accusa sostenuta dal pubblico ministero, l’uomo è chiamato a rispondere del reato di rapina aggravata e continuata perché , lo scorso 5.9.2024 in Schiavonea, dopo aver prelevato della merce dagli scaffali espositori posti all’interno di un noto esercizio commerciale di Schiavonea, gestito da cinesi , merce che provvedeva ad occultare sulla sua persona, superava la cassa appropriandosene e quindi , immediatamente dopo , veniva ad essere fermato dal gestore del locale; e pertanto usava violenza e minacce verso quest’ultimo del tipo “ricordati della mia faccia “ e nel mentre si allontanava , dopo aver restituito la merce, afferrava un manico di ombrellone che si trovava all’esterno dell’esercizio commerciale , esposto per la vendita, e brandendolo nei confronti dei cinesi , cercando di colpire il gestore, profferiva la frase “ti ammazzo”. Con l’aggravante di aver usato violenza finalizzata a sottrarsi alla denuncia ed all’arresto dunque a garantirsi l’impunita’. L’uomo deve rispondere anche del reato di tentate lesioni aggravate perché , in occasione dei fatti descritti , successivamente faceva ritorno presso l’esercizio commerciale e brandendo un taglierino , lo direzionava alla gola della vittima , ponendo in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionargli lesioni con l’arma, minacciandolo inoltre di un male ingiusto , evento non portato a termine grazie al pronto intervento del personale della polizia di Stato di Corigliano-Rossano, intervenuta, che lo facevano desistere dall’intento dandosi alla fuga, subito interrotta dopo un breve inseguimento poiché veniva ad essere bloccato e tratto in arresto poiché in flagranza di reato. Per i fatti citati l’uomo era destinatario della misura cautelare domiciliare e nelle more si era reso responsabile anche del reato di evasione - processato per direttissima ma per quest’ultimo reato non veniva applicata nessuna misura cautelare - oltre ad aver litigato con alcuni suoi connazionali facendo intervenire le Forze dell’Ordine più volte. Il decreto di giudizio immediato è stato notificato all’uomo presso la Casa Circondariale di Castrovillari dove attualmente trovasi ristretto , atteso che non ha alcun luogo ove espiare i domiciliari poiché chi lo doveva ospitare non ha fornito l’assenso ad accoglierlo e quindi il Gip gli aveva aggravato la misura cautelare anche perché non rispettava le regole che gli erano state imposte. L’imputato per il tramite del suo difensore, l’avvocato Giuseppe Vena, ha avanzato la richiesta di essere giudicato nelle forme del rito abbreviato.