Fonte: La Redazione
Termina dopo undici anni di processo la vicenda penale che ha visto coinvolto il quarantaquattrenne coriglianese M.D. imputato dei reati di lesioni aggravate e violenza privata, per episodio avvenuto nel comune di Corigliano-Rossano, area urbana ex Corigliano.
L’uomo assistito e difeso di fiducia dall’avvocato penalista Giuseppe Vena ha ribaltato il verdetto di condanna avuto in primo grado ove era stato condannato alla pena di anni uno e mesi sei di reclusione per come inflitta dal Tribunale penale di Castrovillari. A deciderlo è stata la prima sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro che ha stravolto il verdetto di primo grado. Nel particolare dei fatti l’uomo, secondo l’accusa sostenuta dal pubblico ministero, in concorso con altro soggetto, per il quale si è proceduto separatamente, dopo aver ripetutamente molestato , anche con pesanti apprezzamenti a sfondo sessuale, due donne di nazionalità rumena , che si intrattenevano con la persona offesa , un giovane coriglianese, all’interno di un locale aperto al pubblico, e dopo che quest’ultimi tre , non più tollerando il comportamento dei due indagati, decidevano di allontanarsi, colpivano quest’ultimo con un bicchiere al volto e successivamente lo prendevano a pugni e calci procurandogli gravi lesioni personali connesse al trauma subito , tanto da indurre il pubblico ministero a chiedere in primo grado la condanna ad anni tre e mesi due di reclusione. In sede di impugnazione, in grado di appello, i giudici penali del collegio catanzarese valutando le motivazioni addotte dall’avvocato Vena, che dava una lettura differente delle condotte addebitate al proprio assistito, analizzando la scena processuale, nonchè le escludendo le aggravanti contestate, rilevando altresì come era decorso pure il tempo per poter processare l’uomo atteso che il reato era estinto per intervenuta prescrizione. I giudici valutato il cartaceo processuale ed i rilievi della difesa , annullando la condanna di primo grado, liberavano l’imputato da ogni accusa penale.
