I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno tratto in arresto un uomo italiano per illecita detenzione di un arma clandestina, di un’arma comune da sparo e di munizioni.

In particolare nella prima mattinata di sabato i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Corigliano Calabro hanno fatto scattare una perquisizione presso l’abitazione di un coriglianese, sita in località Apollinara, al fine di recuperare delle possibili armi celate all’interno della stessa. Entrati nella villetta di campagna, costituita da un fabbricato principale e da diverse pertinenze, il proprietario veniva reso edotto del motivo della presenza dei militari ed avvertito delle facoltà di legge; quindi si dava inizio alle operazioni di perquisizione. Mentre nell’appartamento principale non si rinveniva nulla, invece celato nella tasca interna di un giubbotto appeso in un portabiti della tavernetta si scopriva una penna - pistola con colpo in canna, perfettamente funzionante. La stessa arma era priva di qualsiasi segno identificativo obbligatorio per legge per le armi comuni da sparo. Ma i ritrovamenti non si concludevano lì, infatti, venivano rinvenute all’interno di una legnaia nascosta lungo il terreno di proprietà dell’uomo un fucile semiautomatico monocanna Benelli, calibro 12, con matricola abrasa e diciannove cartucce della medesima arma, tutto nascosto all’interno di una borsa celata sotto il legname accatastato. Infine veniva scoperto anche un apparecchio metaldetector utilizzato per la rilevazione del materiale ferroso nel sottosuolo. Il materiale così rinvenuto veniva sottoposto a sequestro penale e le armi, opportunamente repertate, verranno inviate al R.I.S. per essere sottoposte ai dovuti accertamenti sull’eventuale loro utilizzo in eventi criminosi. L’uomo, CIMINO Antonio, 70enne coriglianese, d’intesa con il pubblico ministero di turno presso la Repubblica di Castrovillari, diretta dal Dott. Eugenio Facciolla, veniva tratto in arresto per i reati di detenzione illecita di arma clandestina, arma comune da sparo e munizionamento e veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Castrovillari a disposizione dell’A.G.

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