L’operazione congiunta di carabinieri e finanziari ha colpito un’organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, all’usura e alle estorsioni anche nel Vibonese.

Impegnati 300 uomini delle forze dell’ordine. Spaccio di sostanze stupefacenti, usura ed estorsioni. Sono i capi d’accusa di una vasta operazione congiunta portata avanti dal comando provinciale dei carabinieri di Cosenza e da quello della fiamme gialle con il supporto dell’unità cinofile dei carabinieri di Tito, in provincia di Potenza e dello squadrone elistrasportato dei cacciatori di Vibo Valentia. L’operazione ha portato allo smantellamento di un’organizzazione dedita appunto allo spaccio, all’usura e alle estorsioni nel Cosentino e nel Vibonese. Nel corso dell’operazione che ha impegnato oltre 300 uomini tra carabinieri e finanziari sono stati raggiunti da ordinanze di misure cautelari 60 persone delle quali 57 a Cosenza con l’obbligo della dimora, mentre a 3 con il divieto di dimora nel comune bruzio. Tutte ordinanze emesse dal gip di Cosenza su richiesta della locale Procura della Repubblica. Inoltre le fiamme gialle hanno proceduto al sequestro di beni mobili ed immobili detenuti da alcuni indagati per la somma complessiva 50mila euro. I particolari dell’operazione saranno resi noti al termine dell’operazione ancora in corso. L'indagine è stata denominata "Terra bruciata" dagli inquirenti.

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