di Cristian Fiorentino
Iniziate col triduo dedicato, si sono concluse con la visita dell’Arcivescovo Monsignor Maurizio Aloise le celebrazioni in onore di San Giovanni XXIII. Funzioni religiose vissute a pieno, dall’8 al 17 ottobre, presso la parrocchia dello scalo coriglianese, intitolata proprio al “Papa Buono” e governata dal parroco Don Tonino Longobucco e dal vice Don Agostino Stasi.
Nei giorni precedenti alla solennità patronale, oltre a Santo Rosario e Santa Messa vi sono stati momenti di meditazioni e la veglia di preghiera in preparazione alla festa del 12 ottobre, vissuta con molta dedizione. Rileggendo la vita e gli scritti di Angelo Giuseppe Roncalli Emerso, durante la vigila, un quadro di concetti profondi nonché molto attuali inerenti ai giovani, alla fratellanza, alla chiesa ma soprattutto in termini di pace. Nella serata del 13 ottobre, Giorno della Memoria liturgica di Papa Giovanni, la Celebrazione Eucaristica è stata piuttosto coinvolgente soprattutto per le nuove generazioni. Nella Celebrazione officiata dall’Arcivescovo, della diocesi di Rossano-Cariati, non sono mancati gli spunti per evidenziare l’importanza ancora oggi della figura di Giovanni XXIII.
Monsignor M. Aloise, attraverso un momento di preghiera ad hoc, durante la funzione ha inaugurato, inoltre, il nuovo anno pastorale donando il mandato a tutti gli operatori pastorali e benedicendo bambini e ragazzi per il nuovo cammino di formazione Cristiana. Alla presenza di numerosi fedeli, scortata dal sempre impeccabile coro parrocchiale e assistita dai ministranti, la Santa Messa è iniziata con gli onori e i ringraziamenti del padrone di casa Don T. Longobucco. Subito dopo il Vescovo, salutando i presenti, si è detto entusiasta di essere nuovamente in questa comunità promettendo che a Natale, tempi tecnici permettendo, sarà inaugurato il neo-nascente complesso parrocchiale, ubicato nei pressi dell’attuale chiesa. Opera che permetterà, viste le ampie aree create, diverse e numerose attività per grandi ma soprattutto per i giovani. Da rimarcare che la chiesa dello scalo coriglianese è stata dedicata a San Giovanni XXIII nel 2007 e dall’estate 2012 si venera anche una statua modellata dal maestro Salvatore Pastore.
L’allora Vescovo Monsignor Santo Marcianò, inoltre, donò alla parrocchia anche una pregiata reliquia del corpo del Santo arrivata direttamente dal Vaticano. Tornando alla funzione in onore di San Giovanni XXIII, protagonisti della serata sono stati i bambini che hanno accolto nell’atrio il Vescovo tra canti e balli. Gesto che ha rispecchiato molto un tratto del famoso “Discorso alla luna” di Papa Giovanni che invitava tra l’altro, in quella sera dell’11 ottobre 1962, nel dare tornando a casa proprio una carezza ai bambini aggiungendo che quella era la carezza del Papa. Così ha fatto Monsignor M. Aloise che ha interagito con i bambini sia prima, sia durante l’omelia che nelle altre parti della funzione. Particolare è stato il momento dei riti di Comunione del Padre Nostro, dello scambio della Pace, della frazione del Pane dove il Vescovo ha voluto tutti i bimbi intorno all’altare per una catechesi abbastanza speciale e anche molto formativa ma soprattutto condivisa. Arcivescovo M. Aloise che durante le sue riflessioni ha espresso ai bimbi pochi ma essenziali concetti: «Il Vescovo ha necessità di incontrare la sua chiesa attiva fatta di noi e voi che siamo pietre vive. Così facendo posso testare la salute della comunità e soprattutto per capire se le parole espresse anche, in altre occasioni, hanno attecchito tra i fedeli. Oggi siamo qui per celebrare la festa di San Giovanni XXIII Papa. Il compito del Papa, dei Vescovi e dei sacerdoti- ha proseguito Monsignor M. Aloise- è proprio quello di saper guidare e all’occorrenza recuperare le pecorelle smarrite. San Giovanni XXIII, ad esempio, aveva la virtù di saper chiamare e attrarre a sé tutti così come fece nel famoso Concilio». Prendendo spunto dalle scritture e dal vangelo ha colto poi l’occasione per esporre altri particolari: «Il mio pastorale è come un bastone del pastore che serve per far crescere diritti- come si fa con le piante- e all’occorrenza punzecchiare i più pigri per spronarli ma anche per radunare tutti. S. Giovanni XXIII è stato un Uomo di Dio che ha saputo raccogliere intorno a sé la moltitudine di persone meritandosi l’appellativo di Papa Buono. Un Papa dalle braccia larghe come il colonnato di San Pietro. Papa Roncalli che è stato anche nunzio apostolico ci ha aiutato a crescere con la schiena diritta con la dottrina quando ci stavamo assopendo. Nel vangelo di oggi, invece, Gesù e San Pietro hanno un dialogo sul concetto dell'amore con l'insistenza di Gesù nel chiedere a Pietro se lo amasse. E anche se Pietro non capisce, Gesù in realtà gli sta chiedendo un amore assoluto. Anche noi dovremmo chiederci che rapporto abbiamo con Gesù? Il Signore può chiederci tutto compreso il dono della vita come sta succedendo, in questi giorni, a tanti fedeli in Terra Santa. Gesù, però, si accontenta anche degli amori più piccoli perché è misericordioso. Auguro- ha concluso Monsignor M. Aloise- a questa comunità di iniziare con il pronunciare un ti voglio bene per poi passare ad una comunione di amore più profonda con il Signore». A margine della Messa e al momento dei saluti, il parroco Don T. Longobucco ha annunciato, come già indetto dallo stesso Vescovo della diocesi, la giornata di digiuno e preghiera per martedì 17 ottobre come voto per la pace in Palestina da chiedere al principe della Pace Gesù. E proprio presso la parrocchia “San Giovanni XXIII” venerdì sera prossimo è prevista anche l’adorazione Eucaristica per il dono della Riconciliazione tra i popoli.