Comunicato stampa
Alcuni agrumicoltori sono preoccupati per le voci che circolano sulla lavorazione dei mandarini.
Pare che la provenienza degli stessi è dall’estero, poi lavorati in alcuni magazzini e rimessi in vendita con provenienza ed etichettatura: Corigliano, Rossano, Sibaritide. Tali agrumicoltori non sono contrari alla lavorazione dei mandarini provenienti dall’estero perché il mercato è libero, Ciò che non approvano è la denominazione della provenienza anzidetta. Se così dovesse essere sarebbe il caso di una rigorosa indagine e punire coloro che non rispettano le rigorose leggi del caso. Giustamente, non sono contrari alla commercializzazione, sono indignati e preoccupati per come vengono rimessi sui mercati con denominazione e provenienza diversa da quella della zona a tutto danno della produzione locale. C’è da chiedersi: Sarà possibile tale commercio oppure si viene meno alla legge sulla tutela della produzione locale? Le leggi ci sono: non saranno, forse, rispettate. E chi dovrebbe farle rispettare?Non lo diciamo noi. Chi di competenza (carabinieri, nas di Cosenza, guardia di finanza, giudici), faccia le dovute indagini applicando la legge in vigore senza rimandare alle calende greche ma con dovuta tempestività.
Antonio Benvenuto