Foto: Angelo Sposato (Segretario Generale Cgil-Calabria)
La CGIL esprime il proprio disappunto per la disputa in atto sulla "Sanità Calabrese", animata dalla Ministro Grillo, che ancora oggi si affida a sterili comunicazioni sui Social invece di mettere in campo misure e azioni necessarie al miglioramento della Sanità della nostra regione.
Infatti ad oggi poco conta denunciare notizie già ben note ai calabresi che riguardano il S.S.R. esponendo rilievi statistici negativi, il continuo indebitamento ed il peggioramento dei LEA. "La notizia che ci saremmo aspettati dal Ministro sarebbe stata quella dell'annuncio dei provvedimenti correttivi da concordare con struttura commissariale e giunta regionale calabrese per operare e garantire una adeguata tutela in favore dei calabresi in termini di pratica risposta al diritto alla salute. Invece ancora oggi il Ministro è protagonista di un atteggiamento che sconfina nell'attività denigratoria verso il sistema della salute, che non mette al centro i diritti dei malati e che colpisce i tanti operatori che quotidianamente , attraverso il proprio contributo lavorativo e la propria professionalità, tentano di rispondere alle effettive necessità sanitarie scontrandosi con le problematiche di un sistema che per potere essere funzionale e funzionante deve essere sottoposto ad una profonda riorganizzazione che, purtroppo, ad oggi, non è avvenuta, ne è stato l'obiettivo dei governi nazionali, compreso quell'odierno, ne dei governi regionali che si sono susseguiti e ne tanto meno dell'attività dei vari Commissari per il piano di rientro dal debito. Anche l'atteggiamento reiterato del Presidente Oliverio nei confronti delle diverse strutture commissariali non ha aiutato la pianificazione programmata di un piano sanitario adeguato ai bisogni di salute, ma ha dato la sensazione di una lotta di potere. Alla luce dello scontro in essere con le diverse gestioni commissariali e delle dichiarazioni del ex commissario Scura su possibili infiltrazioni della criminalità nella sanità pubblica calabrese, la Cgil Calabria nei mesi scorsi ha presentato un esposto-denuncia presso la Procura antimafia di Catanzaro.