<<La memoria del Bene è un potente strumento educativo e serve a prevenire genocidi e crimini contro l'Umanità. I Giardini sono come libri aperti che raccontano le storie dei Giusti. Sono spazi pubblici, luoghi di memoria ma anche di incontro e di dialogo, in cui organizzare iniziative rivolte a studenti e cittadini per mantenere vivi gli esempi dei Giusti non solo in occasione della dedica dei nuovi alberi, ma durante tutto l’anno>>.

Tale importante assunto non poteva non trovare concretezza all’interno dell’IC Erodoto guidato da Susanna Capalbo. La scuola ha aderito alla Giornata Europea dei Giusti inaugurando giovedì 7 marzo “il Giardino” nel quale è stato collocato un totem che rappresenta i Giusti che di anno in anno i ragazzi sceglieranno. La spinta propulsiva dell’iniziativa è quella sostanzialmente di diffondere le ragioni della pace in questo caso con l’esempio di Malala Yousafzai scelta come totem per la diffusione della cultura dei diritti civili per il diritto all’istruzione. <<Le motivazioni connesse alla scelta di dedicare un giardino ai Giusti sono comunque riconducibili anche alle derive che stanno spingendo il mondo verso i nazionalismi, le difese dei confini nazionali, il rifiuto delle diversità, oppure l’accettazione sotto condizione. Suggestioni che arrivano fino alla nostra Nazione e all’Europa. Come se l’Europa, il mondo non avessero conosciuto la vergogna dell’Olocausto, della guerra. Scenari inquietanti, che riconducono a fantasmi che sembravano ormai relegati nei libri di storia. Oggi sentiamo profondamente minacciata la nostra pacifica convivenza. Quella che ci hanno donato e trasmesso i tanti che hanno sacrificato la loro vita in due guerre mondiali e che hanno conosciuto gli effetti della bomba atomica>>. Ha dichiarato la ds Susanna Capalbo. L’interrogatorio che bisogna porsi in particolare chi svolge un ruolo importante come quello dell’educazione e la formazione <<come rispondere alla degenerazione? Se questa è la minaccia, la risposta non può che essere culturale, in grado cioè di alimentare processi di confronto e dialogo tra persone in grado di rappresentare i diritti delle persone. Se da un lato questa degenerazione è figlia di una risposta emotiva che suggerisce di arroccarsi sulla propria identità, separarsi dagli altri, la nostra risposta deve invece contenere una difesa della dignità umana contro il clima di odio e di intolleranza che agita il mondo>>. La Giornata dei Giusti è nata per impulso di Gabriele Nissim nel 2012, anno in cui il Parlamento Europeo accoglie l’appello di Gariwo , istituisce in tutta Europa la Giornata dei Giusti. Tale giornata risponde a un movimento culturale che valorizza non solo figure del passato, ma gli uomini migliori del nostro tempo, non solo vittime ma anche capaci di usare la propria libertà per opporsi al male e così affermare il principio della “responsabilità personale”. <<Gli uomini Giusti sono la manifestazione più evidente che non esiste mai un determinismo nella storia, ma che ognuno può fare la differenza. In ogni luogo e tempo il bene è possibile>>. La giornata all’IC Erodoto è stata caratterizzata dall’inaugurazione del Giardino dei Giusti, intrattenuta musicalmente dall’orchestra della scuola e poi conclusa con un interessante dibattito che ha visto come protagonisti gli studenti dell’IC Erodoto che si sono confrontati sul tema con il tavolo degli ospiti coordinato dalla dirigente Susanna Capalbo. Erano presenti il commissario straordinario Domenico Bagnato, il capitano Cesare Calascibetta, comandante della compagnia dei Carabinieri di Corigliano, Giuseppe De Rosis, presidente dell’associazione Gli amici dell’arte, Filomena Berardi docente e coordinatrice del progetto per l’IC e il Gruppo Scout Corigliano 1. <<La sfida della scuola è strategica e scegliendo Malala come Giusta l’Ic Erodoto – ha spiegato la ds - vuole legare il proprio impegno alla costruzione di una comunità che non può essere tale senza la responsabilità, senza cioè credere che gli eventi non si subiscono ma sono il frutto di accadimenti connessi alla responsabilità di ognuno di noi. Malala lancia una sfida ai grandi del mondo un messaggio che spicca per la sua dirompenza: il mondo cambia se si diffonde il diritto all’istruzione. Il Bene quindi richiede educazione al Bene, alla capacità di ragionare per complessità e non in superficie. Per Malala: “L’educazione è vitale per la sicurezza perché gli estremismi nascono dove non c’è uguaglianza. Dove le persone sentono di non avere voce, opportunità, speranze” Noi aggiungiamo che il mondo ha bisogno di una leadership basata sull’umanità del bene, dell’incontro e del dialogo. Questo è il messaggio che vogliamo sottolineare nella nostra prima Giornata Europea dei Giusti>>. Questa mattina nella Sala Conferenze dell’ITG Falcone e Borsellino è andato in scena, inoltre, lo spettacolo teatrale a cura della Compagnia Teatro dell’Acquario di Cosenza “Anche io sono Malala”.

 

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