di Salvatore Martino

La settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio) è un appuntamento importante che si celebra ogni anno per ricordare a tutti i credenti che è importante sentirsi uniti sotto lo stesso cielo, al di là delle differenze dottrinarie.

In un mondo così pericolosamente frantumato e deturpato dagli interessi, e in un tempo in cui le lacerazioni costituiscono una vera e propria ferita aperta e sanguinante per questa umanità smarrita e in forte crisi di identità, il ruolo dei cristiani diventa di fondamentale importanza perché può costituire quel collante di cui il mondo ha bisogno per rimettersi in cammino, unitariamente, verso la ricerca e la realizzazione di quei valori di pace e di convivenza, che risultano indispensabili per la sopravvivenza di questa umanità. Un compito molto difficile che, come in ogni tempo, viene, in diverse parti del mondo, impedito attraverso vere e proprie persecuzioni a carico dei cristiani. Il tema scelto, quest’anno, per la settimana di riflessione di incontri e di preghiera, è tratto dal libro del Deuteronomio “Cercate di essere veramente giusti”. Non è una raccomandazione bonaria ma un impegno concreto che i credenti devono assumersi, non solo per ritessere rapporti di fraternità e di cooperazione tra di loro, ma anche perché sono chiamati dalla precarietà dei tempi che stiamo vivendo, a costituire, col loro comportamento, segno e testimonianza di vera unità. Questa è la sfida! Del resto, il fatto più importante è che la salvezza non è un valore o una prospettiva che è possibile perseguire sul piano personale e privato perché, come indica la Sacra Scrittura, non ci si salva da soli ma insieme, e l’obiettivo del cristiano non è la propria salvezza ma quella del mondo intero.

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