Sentirsi perseguitate con telefonate, messaggini, minacce, molestie e qualsiasi altro atteggiamento che mette a disagio: sono questi i campanelli d’allarme delle donne vittime di stalking, un termine che indica comportamenti persecutori, diretti o indiretti ma comunque ripetuti nel tempo, che incutono uno stato di soggezione della vittima provocandole un disagio fisico o psichico e un ragionevole senso di timore.

 Questo fenomeno è molto diffuso e numerose sono le vittime, in stragrande maggioranza donne che, almeno inizialmente, cercano di risolvere il problema da sole pensando di avere a che fare con persone che rispettano le loro scelte. Nella maggior parte dei casi infatti i persecutori sono uomini che si pensa di conoscere bene in quanto ex partener, amici o colleghi di lavoro. In molti casi inoltre le vittime non denunciano questi comportamenti per paura che la situazione diventi ancor più insostenibile. In realtà l’unico modo di cercare di venirne fuori è trovare il coraggio di denunciare senza alcuna vergogna né imbarazzo. Il Questore della Provincia di Cosenza, dott. Giancarlo Conticchio, particolarmente sensibile al contrasto di questi odiosi comportamenti, sin dal suo insediamento ha intensificato i servizi riguardanti queste problematiche ed ha implementato un’unità operativa dedicata, che si interessa soprattutto di repressione. Tante sono state le iniziative intraprese dalla Questura di Cosenza che ha lavorato in tal senso anche a fianco delle varie associazioni presenti sul territorio; iniziative finalizzate alla divulgazione della cultura della legalità a 360°, portano il personale della Polizia di Stato nelle scuole, nelle piazze, all’Università e nei luoghi di aggregazione giovanile con un’azione diretta destinata soprattutto a come difendersi dagli atti persecutori. Conoscere il fenomeno e la normativa di riferimento consente alle vittime di reagire e difendersi mediante gli strumenti di tutela che le norme penali e civili prevedono. Quando le attenzioni diventano persecutorie, l’attenzione si trasforma in ossessione. Quando il sospetto diventa paura, erode la libertà fino a costringere in una prigione soffocante. Comportamenti reiterati di sorveglianza, controllo, contatto pressante che invadono con insistenza la vita di una persona tolgono la quiete e l’autonomia. Questo è lo stalking. Dall’entrata in vigore della legge sullo stalking, il 25.02.2009, è emerso un fenomeno dalle dimensioni allarmanti, portando alla luce centinaia di richieste di aiuto da parte delle vittime. L’introduzione del reato di stalking lo ha reso finalmente visibile in tutta la sua crudezza, però ha dato la possibilità di intervenire concretamente. Le vittime possono querelare subito lo stalker o chiederne prima l’ammonimento. Una risposta concreta ai cittadini, dopo una lunga specifica vacanza normativa. Di contro però, in primis, le vittime di stalker devono da subito denunciare i fatti precludendo qualsiasi altra azione violenta e persecutoria allo stalker e, non ultimi i cittadini, anche in forma anonima, devono denunciare fatti e circostanze riconducibili a questi disdicevoli episodi. Si ricorda che il personale della Polizia di Stato, altamente specializzato e dedicato alla trattazione di questa tipologia di eventi delittuosi e da sempre presente nel tessuto riguardante le problematiche attinenti la famiglia, agisce nella massima riservatezza e discrezione, fornendo alle vittime supporto materiale e psicologico quantunque ce ne fosse bisogno. Il coordinamento con le Procure della Repubblica presenti sul territorio, con le quali si collabora d’intesa, è determinante ai fini delle indagini e per l’emissione dei provvedimenti giudiziari. 

Ammonimenti emessi negli ultimi 6 mesi

21 richieste di ammonimento
8 ammonimenti emessi
8 respinti
5 in trattazione
Denunce, divieti e arresti negli ultimi 6 mesi:
2 arresti in carcere
1 arresti domiciliari
2 divieti di avvicinamento

Crediti