Il 2 novembre commemoriamo i nostri cari defunti. E' una giornata che porta con sé tanti ricordi belli ma anche un po' di malinconia. Le parole del Vangelo di oggi ci ricordano però che, nonostante le difficoltà della vita terrena, il Signore è sempre al nostro fianco per portare luce.

 

Io sono la luce del mondo,

dice il Signore;

chi segue me

avrà la luce della vita

Gv, 8-12

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Cieco, ma non sordo e neppure muto. Tanto meno paralizzato dalla rassegnazione. Nell’animo di Bartimeo scorre la voglia di vivere, di non arrendersi a una condizione limitata. L’udito è attento e non si lascia sfuggire la notizia che Gesù sta passando per la strada: urla per farsi notare e per consegnare al Figlio di Davide la sua implorazione. Vince ogni resistenza, non solo fisica, ma anche sociale, e usa le parole giuste: abbi pietà di me. Si appella alla compassione del Cristo: non lo vede ma sa cogliere ciò che abita il suo cuore. Per essere guariti occorre osare, esplicitare senza paura il proprio bisogno, mossi da un’autentica fiducia. Gesù questo chiede: fede e coraggio, vitalità e verità. La vista ridonata è il segno di un miracolo già avvenuto prima: credere ciecamente in lui.

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