Fonte: La Redazione

Lo ha deciso il plenum del Consiglio superiore della magistratura che ha confermato all’unanimità la nomina di Giovanni Bombardieri a Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria.

L’organismo ha ratificato la proposta che era stata fatta all’unanimità dalla commissione incarichi direttivi preferendo Bombardieri a Raffaele Seccia, ex Procuratore della Repubblica di Lucera (Foggia) ed attuale sostituto Procuratore generale della Corte di Cassazione. La prima nomina di Bombardieri a Procuratore di Reggio risale al 2018, ed era stata annullata nello scorso mese di maggio dal Consiglio di Stato in accoglimento di un ricorso presentato da Seccia e già respinto in precedenza dal Tar del Lazio. Il nuovo giudizio comparativo tra i due magistrati da parte del Csm si è concluso con la “netta prevalenza del percorso di Bombardieri”, che “si occupa di criminalità organizzata – aveva affermato nella sua relazione la Commissione incarichi direttivi – da ben 21 anni, sia nelle fasi giudicanti (4 anni e mezzo) che requirenti (16 anni e mezzo), confrontandosi con quattro realtà criminali diverse (Locri, Reggio Calabria, Roma e Catanzaro) ed acquisendo piena padronanza sia dei fenomeni di matrice ‘ndranghetista che delle dinamiche criminali camorriste”. Esperienze che Bombardieri ha fatto come giudice del Tribunale di Locri, sostituto procuratore della Dda di Roma e Procuratore aggiunto di Catanzaro. A questo si aggiunge che Bombardieri, prima dell’annullamento della sua nomina, ha guidato negli ultimi quattro anni la Procura di Reggio Calabria, “che – aveva scritto ancora la Commissione – è un ufficio di grandi dimensioni, in cui la realtà criminale è connotata dallo storico radicamento della ‘ndrangheta e dalle sue infiltrazioni nei diversi ambiti politico, sociale, economico e amministrativo”. La relazione al plenum su Bombardieri è stata illustrata dal consigliere Fulvio Gigliotti. “Siamo andati a vedere in concreto l’attività svolta – ha detto nel corso della riunione del plenum il consigliere Antonio D’Amato, presidente della commissione incarichi direttivi – avendo riguardo ai concreti risultati raggiunti”.

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