Abbiamo sempre ritenuto e continuiamo a ritenere che, in vista della fusione CORIGLIANO-ROSSANO, ai due comuni non è dato di redigere autonomamente nessuno strumento di programmazione annuale o pluriennale, perché privo di qualsiasi valenza oltre il 31 marzo prossimo, eccezione fatta per il Piano Strutturale Associato (PSA) della Sibaritide che è già uno strumento condiviso tra le due amministrazioni comunali.
Scelte diverse sarebbero e sono di dubbia legittimità ed inutili, atteso che non era e non è pensabile che la programmazione del comune unico debba essere concepita come la sommatoria delle programmazioni dei due comuni. Tanto vale per il bilancio di previsione, di cui è parte essenziale la programmazione del fabbisogno del personale, che ivi deve trovare corrispondenza sotto il profilo finanziario. È quanto sottolinea l’Amministrazione Comunale ribadendo che l'organizzazione provvisoria di cui alla legge istitutiva del comune unico (all’Articolo 4), demandata ai due Sindaci uscenti (in mancanza della quale provvederà il Commissario) altro non è che la razionale utilizzazione delle risorse umane esistenti nei due comuni in fusione. Niente di più. Fino al 30 marzo – continua – alle due amministrazioni in carica è dato solo di eventualmente completare, del tutto legittimamente, le procedure di assunzioni già avviate in base alla programmazione 2017/19. È ancora nelle facoltà delle due amministrazioni procedere con l'eventuale incremento di ore lavorative per dipendenti part-time nei settori ove si registrano le più gravi carenze: in entrambi i casi valutandone opportunità e convenienza in vista della fusione. Sarebbe stato e sarebbe ancora opportuno, per come proposto in riunioni ufficiali, che le due amministrazioni simulassero la predisposizione di una nuova struttura organizzativa e di un piano del fabbisogno 2018/20 del comune unico in prospettiva gratificante anche per i dipendenti in servizio, da lasciare quale traccia alla imminente gestione commissariale ed alla sapiente funzione consultiva dei due sindaci. Perciò – va avanti l’Esecutivo guidato da Stefano MASCARO – anche dopo il recente incontro in Prefettura a Cosenza sui problemi del personale, ha lasciato di stucco l'approvazione, nei giorni scorsi, da parte della Giunta Municipale di Corigliano di una delibera, di dubbia legittimità in vista dello scioglimento anticipato del 31 marzo prossimo, che adotta il Piano triennale dei fabbisogni del personale 2018-2020 (Modifica alla dotazione organica ed al piano occupazionale dell’Ente). Una delibera – scandisce la Giunta Municipale – che stupisce ancor di più alla luce delle dichiarazioni pubbliche dello stesso Sindaco Giuseppe GERACI il quale sempre nei giorni scorsi, attribuendo all’Amministrazione Comunale di Rossano scelte ed indirizzi destituiti di ogni fondamento e per questo puntualmente smentiti aveva dichiarato, tra l’altro: 1) che non sarebbero stati consentiti passi in avanti né tollerate scorciatoie di alcun tipo nella consapevolezza di dover concretizzare la più autentica concertazione per determinare il tracciato amministrativo da intraprendere per consegnare al nominando commissario l’idea che i due comuni hanno della Città unica; e che 2) con tutto ciò avrebbe conflitto ogni passaggio isolato, programmato per realizzare inutili e dannose corse in avanti, soprattutto quelle intese ad occupare spazi indebiti di governo e di formazione della nuova burocrazia cittadina. Stupisce, infine, il silenzio delle organizzazioni sindacali che sull’argomento hanno dimostrato invece fino ad oggi attenzione altissima.