Fonte: Gazzetta Filosofica
« Squarciare il velo, comprendere la vita… che significa? Noi uomini vorremmo vivere in un mondo ordinato, pulito e trasparente in cui il bene e il male, il bello e il brutto, la verità e la menzogna siano nettamente separati e non si mescolino mai, in modo da poter essere sicuri di come stanno le cose, dove andare, come procedere; sogniamo un mondo in cui si possano prendere decisioni e formulare giudizi senza l’ardua fatica di capire. È da questo nostro sogno che nascono le ideologie, quei pesanti veli che ci fanno guardare senza vedere. Questa tendenza, che paralizza gli uomini, è quella che Étienne de la Boétie chiamò «servitù volontaria». E il sentiero che porta fuori e lontano da quella servitù è quello che Cervantes ci ha aperto, mostrandoci il mondo in tutta la sua nuda, scomoda ma liberatoria realtà: una realtà fatta di una moltitudine di significati e di un’irrimediabile mancanza di verità assolute. È in questo mondo, un mondo in cui l’unica certezza è la certezza dell’incertezza, che siamo condannati a tentare e ritentare, senza mai riuscirci definitivamente, di comprendere noi stessi e l’un l’altro, di comunicare e dunque vivere l’uno con l’altro e per l’altro. »