La Suprema Corte di Cassazione, in accoglimento del ricorso presentato dall’avv. Francesco Nicoletti, ha annullato il provvedimento con cui il Tribunale della Libertà di Catanzaro confermava l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 47enne di Campana Luigi Tasso,
disponendo la trasmissione degli atti allo stesso Tdl catanzarese per un nuovo esame. I FATTI Luigi Tasso, destinatario di un’ordinanza di carcerazione, era rimasto coinvolto nel blitz dello scorso 9 gennaio per la notifica di 131 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 39 agli arresti domiciliari. Il tutto nell’ambito della maxioperazione “Stige”, coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro contro le cosche di ‘ndrangheta del crotonese con ramificazioni in altre zone della Calabria, in altre regioni italiane e all’estero. Vari i filoni economici finiti sotto la lente della Dda, tra cui: distribuzione di prodotti vinicoli e semilavorati per pizze, mercato ittico e servizi portuali, gestione dei servizi per l’accoglienza dei migranti, smaltimento dei rifiuti, agenzie di slot-machine, servizi di onoranze funebri, gestione dei lidi, appalti per il taglio dei boschi della Sila. LE ACCUSE Tasso, unitamente ad altri nove indagati a vario titolo, rientra nel filone relativo alla ipotizzata turbativa di un appalto pubblico legato alla vendita di materiale legnoso che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato manovrato in modo tale da risultare affidato ad una specifica ditta ritenuta vicina ad ambienti malavitosi. Si tratta, nello specifico, della gara per pubblici incanti del Comune di Mandatoriccio, avente ad oggetto l’affidamento dei lavori consistenti nella vendita di materiale legnoso ritraibile dal taglio della fustaia di Farnetto di località Montagnella per un prezzo avente base d’asta pari ad euro 75.000,00. Al quarantasettenne di Campana, ritenuto dagli inquirenti un “partecipante fittizio alla gara”, si contesta di aver partecipato “alla procedura pubblica in esame, recependo le disposizioni impartite e facendo in modo che i lavori, aggiudicati alla Società Cooperativa da lui gestita, venissero materialmente svolti ed eseguiti” da un’altra ditta. LA PRONUNCIA DEGLI ERMELLINI Il Tribunale della Libertà di Catanzaro aveva rigettato l’istanza di riesame confermando, quindi, l’ordinanza di carcerazione disposta dal Gip distrettuale. Avverso tale pronuncia l’avv. Francesco Nicoletti, difensore di Tasso, ha predisposto apposito ricorso presso la Suprema Corte di Cassazione. Ricorso accolto dagli Ermellini che, all’esito dell’udienza di mercoledì 20 giugno, hanno annullato il provvedimento del Tdl disponendo il rinvio degli atti per nuovo esame.